Palazzo Marino - Guida Turistica

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.: PALAZZO MARINO
 Situato in Piazza della Scala 2 di fronte al famoso teatro, Palazzo Marino è sede della civica amministrazione dal 9 settembre 1861, quando l’allora sindaco Antonio Beretta vi trasferì la residenza municipale. Il Palazzo, costruito dall’architetto Galeazzo Alessi per il ricco commerciante genovese Tommaso Marino, ospita gli uffici del Sindaco, del Vice Sindaco, della Presidenza del Consiglio, Segreteria Generale e Direzione Generale.
 La costruzione del Palazzo fu iniziata il 4 maggio 1558 nell’angolo verso San Fedele su progetto del perugino Galeazzo Alessi.
 Il lato verso il Teatro alla Scala rimase in grandissima parte incompiuto. Luca Beltrami, il quale aveva presentato una prima relazione nel 1886, ne eseguì il completamento tra lo stesso 1886 ed il 1892 seguendo i concetti originari dell’Alessi, interpretati attraverso indagine sulla raccolta Bianconi.
 Nel 1947 i milanesi videro coprirsi la facciata di grandi cartelloni pubblicitari che nascondevano le rovine causate dal bombardamento del ’43. Nella primavera del ’54 la Civica Amministrazione rientrava in quella che era stata per più di ottant’anni la sua casa.
 La storia di Tommaso Marino e della sua più nota creatura, il palazzo attualmente sede dell’Amministrazione Comunale, inizia ai primi del Cinquecento quando il fratello Giovanni Marino si trasferisce a Milano. La vocazione milanese dei Marino è dunque molto precoce e precede di molto la dominazione spagnola che sarà la ragione principale della loro fortuna.
 Già nel 1509, Giovanni e Tommaso, assieme al padre Luchino chiedono infatti il permesso di stabilirsi a Milano al re di Francia Luigi XII. Poiché negli anni seguenti abbiamo notizia solo di Giovanni, è probabile che solo lui si sia trasferito inizialmente lasciando al fratello Tommaso la cura degli affari a Genova.
 La famiglia Marino era composta dai fratelli Tommaso (nato nel 1475) e Giovanni (nato nel 1486), e da due sorelle, Barbara e Maria. La madre era Clara Spinola, appartenente ad uno dei tanti rami non nobili di questa illustre casata genovese.
 Giovanni dunque soggiorna a Milano in tutto il travagliato periodo delle guerre tra Francesi, Imperiali, Svizzeri e Spagnoli che si conclude nel 1529 con la pace di Cambrai e la caduta del ducato di Milano sotto la dominazione di Carlo V. Sappiamo da vari atti notarili che Giovanni Marino abita a San Matteo alla Moneta (1518), a Sant’Alessandro (1528), a San Vittore al Teatro (1529) e infine a San Fedele (1545) in una casetta all’angolo tra piazza San Fedele e via Caserotte, primo nucleo del futuro palazzo Marino. Gli affari dovevano andare molto bene: nel 1533 risulta proprietario della Cascina Mirabello e della Cassina de Pomm, tenute per le quali ottiene da Francesco II Sforza l’esenzione fiscale. Nel 1540, i fratelli Marino, ottengono la ferma del sale per nove anni. Nel 1541, Giovanni è Commissario generale del censo.
 Il 29 dicembre 1546 Giovanni Marino muore lasciando numerosi figli avuti dal suo matrimonio con Pellina Lomellino: Ersilia, Antonia, Barbara, Giambattista, Cornelia e Aurelia. C’è anche la figlia naturale Isabella che sposerà in seguito Leonardo Spinola, (vedi "Palazzo Spinola e la Società del Giardino").
  Alla morte del fratello, Tommaso, che aveva 71 anni, eredita metà dei suoi crediti e si assume la tutela dei figli. Vista inoltre l’importanza dell’impresa gestita dal fratello, si trasferisce a Milano.